Queer safer spaces. Una mappatura di comunità tra spazi, pratiche e soggettività a Lecce per una rete del desiderio e della cura

Abstract

Scopo della ricerca è ricostruire la rete di spazi, pratiche e soggettività offline e online della comunità queer della città di Lecce, impegnata in percorsi partecipativi di lotta per visibilità e diritti. La comunità queer si esprime attraverso una serie di pratiche di queerizzazione degli spazi che mescolano il privato con il pubblico, l'attivismo con la performance e la produzione culturale. La definizione di spazi-eventi e spazi safer di comunità produce contro-pubblici della cura. La metodologia proposta è di stampo qualitativo, includendo forme di etnografia tra offline e online, osservazione partecipante e interviste a testimoni privilegiati.

This study seeks to reconstruct the network of spaces, practices, and subjectivities—both offline and online—constituting the queer community in the city of Lecce, which is engaged in participatory struggles for visibility and rights. The community articulates itself through practices of spatial queering that blur the boundaries between private and public spheres, activism and performance, as well as cultural production. The constitution of event-spaces and safer community spaces fosters the emergence of counter-publics of care. Methodologically, the research adopts a qualitative approach, combining online and offline ethnography, participant observation, and in-depth interviews with key informants.