Se la ricerca storica, letteraria, sociologica e politologica dovesse fra alcuni secoli individuare la cifra distintiva dell’epoca che noi chiamiamo contemporanea, sicuramente il nazionalismo andrebbe annoverato tra le sue strutture ideologiche fondamentali. La concezione per cui ognuno di noi è identificabile come membro di una comunità più larga che si definisce “nazionale” è talmente radicata nel senso comune da far apparire come “naturale” la circostanza (in realtà storicamente determinata) per cui la nazionalità risulta oggi essere uno dei tratti fondamentali nella definizione dell’identità propria e altrui.
Paradossalmente, però, è proprio questa onnipresenza del nazionalismo, il suo essere una struttura ideologica capace di plasmare e orientare il modo di pensare e agire dell’umanità contemporanea, ad averlo reso a lungo invisibile finanche agli occhi della comunità scientifica. Nella pubblicistica di massa contemporanea, ad esempio, il nazionalismo è sovente derubricato a residuo di un passato tribale e individuato come segno di arretratezza, tant’è che la definizione di ‘nazionalista’ funge da stigma con cui il nazionalismo ufficiale di stato delegittima gli altri nazionalismi, siano essi statuali o “regionali”, che ne contestano la narrazione. Oggi tuttavia il panorama degli studi sul nazionalismo è in decisa crescita, soprattutto per effetto della nuova visibilità che il processo di integrazione europea ha dato a due dinamiche decisive nella costruzione della comunità immaginata, ovvero quella tra esclusione/inclusione e tra nazione/regione. Alla parziale perdita di centralità dello stato-nazione in Europa non ha fatto certo seguito la scomparsa del nazionalismo, bensì una riorganizzazione delle sue risorse ai fini della costruzione di un sovra-nazionalismo continentale da un lato e una riconfigurazione del ruolo e dell’identità delle regioni dall’altro.
A partire da questa riflessione di fondo nasce nel 2013 la rivista “Nazioni e Regioni. Studi e ricerche sulla comunità immaginata” (N&R). I suoi due numeri annui offrono una base di saggi inediti valutati in forma anonima da esperti esterni alla redazione, accompagnati da una selezione di traduzioni, interviste, rassegne critiche e recensioni, con l’obiettivo di dare impulso agli studi nazionali e regionali in lingua italiana e diffondere la ricerca degli studiosi che in Italia e all’estero vi si dedicano. Su questa stessa linea progettuale di ricerca N&R lancia, in collaborazione con Editoriale Scientifica di Napoli, una collana editoriale interamente dedicata agli studi del settore in doppio supporto, cartaceo più e-book. La collana “I libri di Nazioni e Regioni” ha l’obiettivo di percorrere e consolidare il percorso aperto dalla rivista attraverso la pubblicazione di lavori e monografie inedite e collettanee tematiche provenienti da Call for papers, convegni e seminari di studio. Alla programmazione editoriale interna della collana si affiancherà la ricezione di testi proposti esternamente, valutati attraverso il sistema di doppio referaggio cieco esterno.
“I libri di Nazioni e Regioni” (Editoriale Scientifica, Napoli) è una collana diretta da Michel Huysseune (Vrije Universiteit Brussel/Université Libre de Bruxelles), Xosé M. Núñez Seixas (Universidade de Santiago de Compostela), Rolf Petri (Università “Ca’ Foscari” Venezia) e Daniele Petrosino (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”) e coordinata da Andrea Geniola (CEDID-Universitat Autònoma de Barcelona).
Info e contatti | nazionieregioni@gmail.com
- I libri di Nazioni e Regioni #01: “Stati, regioni e nazioni nell’Unione Europea”, a cura di Andrea Geniola, Isidoro Davide Mortellaro, Daniele Petrosino, Editoriale Scientifica, Napoli, 2018.