Filosofia moderna, corpo e malattia nello Zibaldone di Leopardi
DOI:
https://doi.org/10.15162/1827-5133/1276Parole chiave:
corpo, filosofia moderna, Leopardi, malattia, Zibaldone Body, disease, modern philosophy, ZibaldoneAbstract
La pandemia ha rimesso al centro il tema del corpo, in rapporto a quelli del dolore e della malattia. Leopardi, coinvolto direttamente nell’epidemia di colera del 1836-1837 a Napoli, merita nuova attenzione per la sua particolare visione, sviluppata all’interno del contesto di critica alla filosofia moderna. In particolar modo tra il 1820 e il 1821 va costruendo una teoria della corporeità basata sulla stretta e insolubile dicotomia tra materia e spirito, attraverso l’analisi dell’idea di monade di Leibniz, l’influenza del pensiero di Pascal, e la critica alla civiltà svolta a vantaggio dell’idea di corpo degli antichi. Il risultato è la riscrittura, nelle pagine Zibaldone, dei rapporti tra vita ed esistenza, dolore e malattia, che se da un lato lasciano intravedere i prodromi di una visione nichilista, dall’altra non necessariamente confluiscono in una visione pessimista della realtà umana.
The pandemic has put back at the center the theme of the body, in relation to those of pain and disease. Leopardi, directly involved in the cholera epidemic of 1836-1837 in Naples, deserves new attention for his particular vision, developed within the context of criticism of modern philosophy. Particularly between 1820 and 1821 he is building a theory of corporeality based on the strict and insoluble dichotomy between matter and spirit, through the analysis of Leibnitz's idea of monad, the influence of Pascal’s thought, and the criticism of civilization carried out in favour of the ancients’ idea of body. The result is the rewriting, in the Zibaldone pages, of the relationships between life and existence, pain and illness, which, if on the one hand hint at the prodromes of a nihilistic vision, on the other hand do not necessarily flow into a pessimistic view of human reality.
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