Umane vestigia (Nancy su Hegel e una fanciulla che segue le Muse)
DOI:
https://doi.org/10.15162/1827-5133/1825Parole chiave:
Arte, Estetica, Filosofia, Hegel, Jean-Luc Nancy, Aesthetics, Art, Philosophy, Esthétique, PhilosophieAbstract
A Jean-Luc Nancy si deve una delle interpretazioni più profonde e originali del tema estetico nella Fenomenologia dello spirito di Hegel. In particolare, Nancy si è soffermato sulla pagina in cui Hegel presenta il passaggio dall’arte alla filosofia descrivendo l’incedere e lo sguardo di una giovane donna: la “fanciulla che succede alle Muse”. Il presente testo, rileggendo il contributo di Nancy alla luce della sua più generale interpretazione di Hegel, suggerisce che colei che reca il cesto dei “bei frutti staccati dall’albero” dell’arte classica non è da vedere solo come figura di transizione verso l’istituzionalizzarsi delle forme plurali e irriducibili d’un arte ormai emancipata dalla religione.
Quell’immagine va intesa piuttosto come una rappresentazione efficace – e proprio in quanto tale – dell’indispensabilità delle “vestigia” dell’estetico per lo sviluppo del discorso filosofico.
Jean-Luc Nancy is credited with one of the most original interpretations of the aesthetic issue in Hegel’s Phenomenology of Spirit. Nancy focused in particular on the page in which Hegel presents the transition from art to philosophy by describing the gait and gaze of a girl: the “young lady” who is “succeeding the Muses”. Re-reading the philosopher’s contribution in the light of his more general interpretation of Hegel’s dialectics, this essay suggests that the image of that young girl carrying the basket of the “beautiful fruit broken off from the tree” (i.e. classical art) should not only be seen as a transitional figure, towards an art now considered in its plural and irreducible forms – that is, finally emancipated from religion.
That image should rather be understood as an effective representation of the unavoidability of aesthetic “vestiges” in the philosophical discourse itself.
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