Racconti di viaggio e potere in H. R. Haggard: rappresentazioni del colonialismo in Africa tra cultura, scienza e letteratura
Abstract
From a cultural point of view, at the end of the XIX century, race was represented in-between an attempt of a verisimilar narration of what the white British explorers had seen in the colonies and the proliferation of the racial theories promulgated by the academic sciences. However, that form of representation is rarely connected with the socio-political aspects of the British empire, as well as with matters of power in general. This can be a problem because the direct experience and its cultural implications cannot be considered distinctly; therefore, the article seeks to examine the relationships among power, science, and narration in the late colonial literature, in order to deeply analyse the complexity of the colonial experience in its relation with the literary scenario. The scientific and anthropological advancements, the several journeys of exploration and the expansion of the boundaries of the world, the racial classifications, and the religious and political aspects of the colonies are part of the novels and romances of the time, but mainly treated from a Eurocentric point of view. The article considers all those elements, as well as the link among travel literature, colonial romances, and the construction of the Other. Furthermore, the African characters of H. R. Haggard’s romances are examined through the lens of the pseudo-scientific theories of the second part of the XIX century in order to demonstrate how much they have influenced each other. The British colonial apparatus has improperly exploited both travel literature and the scientific theories to justify and support the colonization of Africa, thus creating a juxtaposition between black and white people highlighted by the colonial romance and the new-born anthropology. The article also examines how much the colonial propaganda took into consideration and was influenced by travel writing and romances, thus shifting the already unbalanced relationships of power in the colonies.
Le forme attraverso le quali la cultura razziale di fine Ottocento in Inghilterra viene rappresentata sono il punto d’incontro tra la verosimiglianza del contesto imperialista inglese, sostenuta dai racconti di viaggio degli esploratori, e i suoi aspetti più teorici promulgati dalle accademie scientifiche. Eppure raramente esse vengono poste in relazione con le questioni socio-politiche dell’epoca e così la rappresentazione letteraria appare come scollegata da qualsiasi intreccio di potere. Questo non può essere considerato vero, come non si possono dividere esperienza e cultura. Sono esattamente queste al contrario le relazioni che il saggio si propone di approfondire per riuscire a considerare, attraverso le sue molteplici sfaccettature, la complessa esperienza coloniale e soprattutto il suo rapporto con il mondo letterario. Le nuove scoperte in campo antropologico e scientifico, i numerosi viaggi di esplorazione con il conseguente allargamento dei confini del mondo, le classificazioni evolutive e razziali, così come le questioni relative agli aspetti politici e religiosi delle terre coloniali sono tutti presenti all’interno della narrativa dell’epoca, nella maggior parte dei casi trattati da un punto di vista eurocentrico. L’articolo intende indagare il profondo legame esistente tra questi elementi, e in particolare tra letteratura di viaggio, romanzo coloniale e costruzione dell’Altro. Si prenderà in considerazione il rapporto tra la descrizione dei personaggi africani in alcuni romanzi di H. R. Haggard e le teorie evolutive e pseudo-scientifiche della seconda metà del XIX secolo allo scopo di dimostrare quanto le une siano state influenzate dalle altre. Nel corso dell’argomentazione si evidenzierà l’uso improprio della letteratura di viaggio e di quella scientifica fatto dall’apparato coloniale britannico per sostenere e giustificare l’opera di colonizzazione dei territori africani, in una continua contrapposizione tra neri e bianchi sottolineata dal romance coloniale e sostenuta anche dalle teorie antropologiche dell’epoca. Si cercherà di approfondire, inoltre, fino a che punto la propaganda colonialista sia stata fedelmente perseguita e agevolata dai testi di fiction e non-fiction, e utilizzata per spostare gli sbilanciati equilibri di potere nel contesto coloniale.
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PDFDOI: https://doi.org/10.15162/2704-8659/1543
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E-ISSN: 2704-8659