PREPARAZIONE DI UN’UNITA’ DIDATTICA PER ALUNNI SORDI: LAVORARE CON L’ANTOLOGIA

LAURA DE RANIERI

Abstract


Il mondo della sordità viene anche chiamato “città invisibile”; noi udenti non ci accorgiamose una persona è sorda o meno, finché non la vediamo usare la Lingua dei Segni. Solo inquel momento preciso ci rendiamo conto che la sordità in sé e per sé è totalmente spiazzante,proprio perché è “invisibile”, a differenza di un qualsiasi altro tipo di handicap fisico: nonsiamo in grado di “prepararci” alla sordità. La ricercatrice Simonetta Maragna definisce lasordità “un handicap nascosto”1, poiché le sue problematiche non sono facilmente e immediatamenteindividuabili dagli udenti e da tutti coloro che sono estranei a questo mondo.Perché di mondo si tratta. Quello dei sordi è un mondo con una propria storia ed una propriacultura che ha origini in un’epoca a noi lontana. Il centro gravitazionale attorno a cuiruota l’universo dei sordi è la Lingua dei Segni, ovvero il più diretto, naturale e visivo mezzodi comunicazione che le persone sorde usano per esprimersi. La Lingua dei Segni èl’elemento essenziale per far sì che si crei una comunità sorda. Costituisce l’aggregazionebasilare e il riconoscimento dei sordi, la consapevolezza della propria identità e del proprio“esserci”2, attraverso l’espressione del canale visivo-gestuale.

Parole chiave


sordità; Lingua dei Segni; invisibile; vedere; comunicazione

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DOI: https://doi.org/10.15162/1970-1861/146

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