FENOMENI DI VARIAZIONE SOCIOLINGUISTICA NELL’INSEGNAMENTO DELL’ITALIANO A STRANIERI

GLORIA CORBUCCI

Abstract


Nell'insegnamento della lingua italiana a stranieri, si pone il problema di quale italiano insegnare. L'italiano standard letterario delle grammatiche, pur restando un modello da cui non si può prescindere per quanto riguarda gli usi scritti formali, si rivela inadeguato in contesti sociali informali, in cui è previsto "l'uso vivo" della lingua. Il docente stesso di italiano L2, proponendo in classe un tipo di italiano regionale, caratterizzato sul piano della pronuncia e dell'intonazione, fornisce agli studenti un notevole stimolo per cominciare a notare alcune differenze fra l'italiano normativo e quello usato effettivamente  dai parlanti nativi. Non è realistico, quindi, insegnare una sola lingua, ma è opportuno presentare una pluralità di varietà linguistiche e i diversi contesti in cui esse vengono impiegate, in modo che gli studenti possano arrivare a possedere una competenza dell'italiano non solo linguistica, ma comunicativa.

Il presente articolo intende tracciare, in sintesi, un quadro del repertorio linguistico italiano e delle principali dimensioni di variazione a cui è sottoposta la lingua  e, successivamente, proporre alcuni testi che mettano in luce  quegli aspetti sociolinguistici che, a nostro avviso, dovrebbero costituire parte integrante di un sillabo dell'insegnamento di italiano a stranieri.


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DOI: https://doi.org/10.15162/1970-1861/246

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