Le prove acquisite in violazione di diritti fondamentali tra procedimento e processo amministrativo
Abstract
A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 170/2023 che ha ritenuto che il diritto fondamentale alla libertà e alla segretezza della corrispondenza di cui all’art. 15 Cost. si estende anche ai messaggi informatici inviati a mezzo di posta elettronica, le chat appunto, ha indotto il Consiglio di Stato a statuire che la illegittima acquisizione di tali messaggi informatici al procedimento amministrativo infici, in via derivata, per violazione di legge il provvedimento che su dette acquisizioni probatorie si fonda. Il lavoro approfondisce tale questione estendendo l’indagine anche alle prove illegittimamente acquisite prodotte direttamente nel processo amministrativo dalle parti interessate affermandone l’inammissibilità.
Following the Constitutional Court’s ruling No. 170/2023, which held that the fundamental right to freedom and secrecy of correspondence under Article 15 of the Italian Constitution also extends to computer messages sent by e-mail, i.e. chats, led the Council of State to rule that the unlawful acquisition of such computer messages in the administrative procedure infringes, derivatively, the provision based on such evidentiary acquisitions. The essay deepens this issue by extending the investigation also to illegally acquired evidence produced directly in the administrative process by the parties concerned, affirming its inadmissibility.
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PDFDOI: https://doi.org/10.15162/2612-6583/2033
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E-ISSN: 2612-6583
Codice ANCE: E251746 eurobalkan.review@uniba.it