Caso d’uso e imposta di registro: criticità e prospettive ermeneutiche

Autori

  • Salvatore Antonello Parente Salvatore Antonello Parente è Professore Associato di Diritto Tributario presso il Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa dell’Università di Bari Aldo Moro.

DOI:

https://doi.org/10.15162/2612-6583/2256

Abstract

La nozione di “caso d’uso” nell’ambito del tributo di registro è delineata dall’art. 6, d.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, che fa riferimento all’atto depositato per essere acquisito presso una cancelleria giudiziaria in esplicazione di attività amministrative o presso una pubblica amministrazione, salvo che il deposito avvenga in adempimento di un’obbligazione delle suddette amministrazioni, o enti, o organi ovvero sia obbligatorio per legge o per regolamento. La disposizione difetta di chiarezza, ponendo non poche incertezze in ordine all’ambito di applicazione e agli elementi costitutivi del “caso d’uso”, posto che, a fronte delle modifiche succedutesi nel tempo, ha ristretto notevolmente la sfera di utilizzo dell’istituto e sollevato non poche criticità sul piano interpretativo. Emerge così l’esigenza d’individuare una posizione ermeneutica di più ampio respiro, capace di ricondurre ad unità la nozione di caso d’uso per contenere le incertezze applicative conseguenti alla variegata casistica dell’attività di deposito intesa lato sensu.

The notion of “case of use” in the context of the registration tax is outlined in Article 6, Presidential Decree No. 131 of 26 April 1986, which refers to the document deposited to be acquired at a court registry in the performance of administrative activities or at a public administration, unless the deposit is made in performance of an obligation of the aforesaid administrations, or bodies, or is compulsory by law or regulation. The provision lacks clarity, posing not a few uncertainties as to the scope of application and the constituent elements of the “case of use”, given that, in the face of successive amendments over time, it has considerably restricted the sphere of use of the institution and raised not a few critical issues at the interpretative level. Thus emerges the need to identify a broader hermeneutic position, capable of bringing the notion of case of use back to unity in order to contain the applicative uncertainties resulting from the variegated casuistry of storage activities understood in the broadest sense.

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Pubblicato

2025-07-23 — Aggiornato il 2025-07-23

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Sezione

Saggi/Essays