Verso un’intelligenza artificiale “nuova”: il contributo del femminismo critico e dei linguaggi artistici nel campo dell’innovazione tecnologica

Abstract

L’utilizzo pervasivo di video, smartphone, strumenti di realtà virtuale e di-gitale, software, rendono la realtà circostante multipla e fluida, la proiettano in una pluralità di slittamenti tra off e online, all’interno di un sistema di richiesta e consumo di rappresentazioni che standardizzano le differenze sessuali, razziali o economiche. A partire dalla visione de “La Matematica del Segreto”, trilogia di conferenze performative da cui prende il titolo la personale di Valentina Vetturi, tenutasi nel 2023 presso il Museo MA*GA di Gallarate, il contributo mette in luce la necessità di posizioni teoriche e politiche in campo culturale per la decolonizzazione dell’intelligenza artificiale, sintetizzando indicazioni provenienti dalla storia dell’arte contemporanea, dagli studi di genere alla filosofia. Attraverso un approccio interdisciplinare l’articolo fa tesoro della lezione offerta da voci autorevoli del femminismo critico, oltre che di nuove risorse teoriche e categorie operative, emerse a partire degli anni Novanta. Il lavoro comprende anche una riflessione sul ruolo che l’artista è chiamatə a svolgere nel prossimo futuro.

The pervasive presence of videos, smartphones, virtual reality tools, and digital software, has transformed our surroundings into a multifaceted and fluid reality. It has propelled us into a realm of constant shifts between the offline and online worlds, where we navigate a system of representation that often standardizes and perpetuates differences based on gender, race, and socioeconomic status. Taking inspiration from “La Matematica del Segreto”, a trilogy of performative lectures that served as the title of Valentina Vetturi's solo exhibition at the MA*GA in Gallarate in 2023, this essay highlights the urgent need for theoretical and political stances in the cultural sphere to decolonize artificial intelligence (AI). It synthesizes insights from contemporary art history, gender studies, and contemporary philosophy, drawing upon the contributions of critical feminist voices and new theoretical frameworks and operational categories that have emerged since the late 1990s. The essay includes also a reflection on the crucial role that artists will play in the future, complex and contradictory landscape of AI.