Somatocene. Noi corpo del mondo
DOI:
https://doi.org/10.15162/1827-5133/1834Keywords:
Antropocene, Corpo, Jean-Luc Nancy, Mondo, Somatocene, Anthropocene, Body, World, Anthropocène, Corps, Monde, SomatocèneAbstract
Il paradosso del nostro tempo sembra essere quello di un’umanità sempre più unificata e allo stesso tempo sempre più frammentata. Più il pianeta diventa integrato, più i nostri fondamenti condivisi sembrano crollare. In risposta a questo disagio, la filosofia pare attraversata dalla spaventosa ipotesi di uno scenario ultimo, radicale e allo stesso tempo rassicurante: la prospettiva di un mondo senza di noi. In questo breve scritto speculiamo su tale visione affascinante e definitiva, che mira a bandire dal mondo la figura familiare ma contraddittoria del "noi". Il "noi" è infatti una paradossale prima persona plurale che intreccia molteplicità e unicità; piuttosto che denotare l'idea cumulativa di una sostanza, nomina la figura di un'ontologia ancora a venire.
The paradox of our time seems to be that every day humanity is becoming more and more unified while at the same time it is becoming more and more fragmented. The more integrated the planet becomes, the more the ground that holds our lives together seems to break down. In response to this unease, philosophy seems to be traversed by the frightening hypothesis of an ultimate scenario that is both radical but nevertheless somehow reassuring: the perspective of a world without us. In this short essay, we speculate on such a final and compelling vision that aims to banish from the world the familiar yet contradictory figure of “we”. For “we” is a paradoxical plural in the first person that intertwines multiplicity and uniqueness; rather than denoting the cumulative identity of a substance, it names the figure of an ontology yet to come.
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