I Balcani occidentali verso l’Unione europea
Abstract
Nell’area dei Balcani esiste un particolare rapporto fra nazione e religione che non valorizza le religioni in quanto tali, ma tende piuttosto a farne una dimensione culturale della nazione. La coscienza nazionale è strettamente connessa all’appartenenza confessionale e non si identifica con la fede religiosa personale, ovvero ogni persona “appartiene” al combinato nazione/religione indipendentemente dal fatto di essere credente. Pertanto, è possibile che non si abbia una fede personale, ma che si appartenga ad una religione, in quanto membri di una nazione.
L’Unione Europea mostra da anni uno spiccato interesse ad espandersi in questa regione, considerandola parte integrante del Vecchio Continente. Iniziando dal 2003 un summit del Consiglio Europeo a Salonicco si concluse con una dichiarazione di intenti che puntava ad avvicinare i Balcani all’Unione, iniziando un processo di armonizzazione e di sviluppo tale da raggiungere gli standard richiesti per diventare parte integrante del mercato unico europeo e delle istituzioni di Bruxelles. L’ingresso, nel 2013, della Croazia ha dimostrato quanto tale prospettiva fosse credibile.
L’allargamento dell’Unione europea ai Balcani occidentali rappresenta un determinante investimento di lungo periodo per l’Europa; l’area occidentale balcanica diventa sempre più zona di competizione geostrategica tra l’Ue e gli altri attori internazionali che puntano ad estendere la propria influenza nella regione. Se l’Unione europea intende rafforzare il proprio ruolo nel panorama globale e diventare un attore geopolitico credibile deve dimostrare di essere in grado di rivestire il ruolo di protagonista nell’occidente balcanico, completando il progetto europeo di inclusione di tutti i Paesi dei Balcani.
L’ingresso dei Balcani in Europa è strettamente connesso alle politiche europee in materia ambientale e gli stessi hanno dimostrato interesse in tal senso, tanto che i leader dell’area si sono impegnati ad occuparsi di una Agenda Verde per i Balcani occidentali, nuova strategia di crescita per la regione, in linea con il Green Deal europeo.
Abstract: In the Balkan area there is a particular relationship between nation and religion that does not value religions as such, but rather tries to give them a cultural dimension of the nation. National conscience is closely connected to denominational membership and is not identified with personal religious faith, that is, each person "belongs" to the combined nation / religion regardless of whether they are a believer. Therefore, it is possible that you don’t have a personal faith, but that you belong to a religion, as a member of a nation.
For years, the European Union has shown a strong interest in expanding in this region, considering it an integral part of the Old Continent. Starting in 2003, a summit of the European Council in Thessaloniki ended with a declaration of intent that aimed to bring the Balkans closer to the Union, starting a process of harmonization and development such as to reach the standards required to become an integral part of the European market and of the Brussels institutions. The entry of Croatia in 2013 showed how credible this prospect was.
The enlargement of the European Union to the Western Balkans represents a decisive long-term investment for Europe; the western Balkan area is increasingly becoming an area of geostrategic competition between the EU and other international players aiming to extend their influence in the region. If the European Union intends to strengthen its role in the global landscape and become a credible geopolitical actor, it must demonstrate that it is capable of playing the leading role in the Balkan West, completing the European project of inclusion of all the Balkan countries.
The entry of the Balkans into Europe is closely linked to European environmental policies and they have shown interest in this regard, so much so that the leaders of the area have committed themselves to working on a Green Agenda for the Western Balkans, a new strategy for growth for the region, in line with the European Green Deal.
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PDFDOI: https://doi.org/10.15162/2612-6583/1475
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E-ISSN: 2612-6583
Codice ANCE: E251746 eurobalkan.review@uniba.it