A better Dialogue Among National Courts for a more integrated Europe

Biancamaria Raganelli, Öznur Uğuz

Abstract


What is the role of national Supreme Courts as part of the European Union (EU) judicial network in promoting a uniform interpretation and adequate enforcement of EU legislation? What degree of independence of judgment do Supreme Court judges have regarding decisions of preliminary reference to the Court of Justice of the European Union (CJEU) and what are the consequences of civil and disciplinary liability for a possible refusal of a request for referral? Is it possible and appropriate to draw a model that encourages dialogue and discussion between the courts of the EU judicial network to ensure legal integration?

The position taken by the Italian Administrative Supreme Court in the recent case Consiglio di Stato 2789/2024 offers an opportunity to answer these questions. The case lays the foundation for the discussion on a new organizational model towards a more efficient EU judicial system, in which national courts act not only as a transmission link, but also operate as interconnected neural centres of the EU judicial network.

Against this background, the paper explores the role of the so-called pan-European dialogue among domestic courts and between them and CJEU for the EU’s legal integration and the development of a European ius commune that is uniformly interpreted and applied across the EU. To that end, it analyses the nature and functioning of the preliminary reference mechanism, with reference to the responsibility of national court judges for decisions on reference requests in the context of Italian legislation and EU law and in light of the judicial independence principle, and discusses the importance of an effective collaboration among the EU judicial network in tackling the challenges arising in the application of EU law by courts of Member States.

 

Qual è il ruolo delle Corti supreme nazionali, parte del sistema giudiziario europeo “a rete” nel promuovere un'interpretazione uniforme e un'adeguata applicazione della legislazione dell'UE? Qual è il grado di indipendenza di giudizio dei giudici della Corte suprema rispetto alle decisioni di rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) e quali sono le conseguenze in termini di responsabilità civile e disciplinare per un eventuale rigetto di una domanda di rinvio? È possibile e opportuno elaborare un modello che incoraggi il dialogo e il confronto tra le Corti della rete giudiziaria dell'UE al fine di garantire l'integrazione giuridica? La posizione assunta dalla Corte suprema amministrativa italiana nella recente sentenza Consiglio di Stato 2789/2024 offre l'opportunità di rispondere a queste domande. La sentenza getta le basi per la discussion di un nuovo modello organizzativo più efficiente del sistema giudiziario europeo, in cui le Corti nazionali agiscano non solo come meccanismi di trasmissione, ma anche come centri neurali interconnessi della rete. In tale contesto, il presente contributo esplora il ruolo del c.d. paneuroean dialogue tra corti nazionali e tra queste e la CGUE per una migliore integrazione giuridica e lo sviluppo di uno ius commune europeo uniformemente interpretato e applicato in tutta l'UE. In questa prospettiva, si propongono alcune riflessioni sulla natura e il funzionamento del meccanismo di rinvio pregiudiziale, si discute della responsabilità dei giudici nazionali per le decisioni assunte sulle istanze di rinvio alla luce del principio di indipendenza della magistratura e dei modi per rendere più efficace la collaborazione e il dialogo tra Corti all’interno di un unico network.


Parole chiave


EU; European Court; Integration; Court; Jurisprudence

Full Text

PDF


DOI: https://doi.org/10.15162/2612-6583/2229

Refback

  • Non ci sono refbacks, per ora.

Questo sito utilizza Cookie

Questo sito utilizza solo cookie tecnici, propri e di terze parti, per il corretto funzionamento delle pagine web. Informativa privacy


E-ISSN: 2612-6583
Codice ANCE: E251746 eurobalkan.review@uniba.it