Esplorare il potenziale non cognitivo in contesti caratterizzati da dispersione scolastica attraverso pratiche di cittadinanza democratica e di educazione alla pace

Giuseppe Liverano

Abstract


Le sfide educative del presente si richiamano alla tutela dei diritti umani, all’inclusione, alla eliminazione di ogni forma di diseguaglianza, all’equità delle opportunità di sviluppo olistico per ogni soggetto al fine di promuovere una convivenza pacifica e democratica tra popoli e culture. In questo senso il Rapporto UNESCO (Reimagining our Futures together: A new social Contract for Education) del 2021 e, in Italia, la proposta di legge n.2372/22 sulla sperimentazione delle competenze non cognitive all’interno dei contesti educativi formali e non formali rappresentano riferimenti normativi in grado di promuovere una nuova formula di contratto sociale per accompagnare l’umanità verso forme di sostenibilità e di convivenza pacifica attraverso l’istruzione. Le competenze non cognitive che Giorgio Chiosso specifica come competenze relative al carattere e alla personalità di un soggetto possono contribuire allo sviluppo di tutte le sue dimensioni e rivelarsi ausilio fondamentale per costruire contesti in cui favorire la convivenza democratica e pacifica, poiché lo sviluppo di tali competenze si deve proprio alla formazione delle disposizioni sociali e di valori comuni che favoriscono la vita comunitaria, alla formazione alle responsabilità comuni e a quella resilienza che consente di prevenire forme di devianza e di marginalità (Chiosso et. al. 2021, p. 39). Come pure il coinvolgimento esperienziale in pratiche di cittadinanza e di educazione alla pace può rivelarsi fecondo in termini di sviluppo di tali competenze, soprattutto per i giovani, poiché, trattandosi di un patrimonio intangibile ed interiore è fortemente educabile. Si deduce una certa relazione tra sviluppo di competenze relative al carattere e alla personalità e capacità di contribuire alla costruzione di contesti democratici e pacifici e viceversa. Lo studio ha lo scopo di indagare questa possibile relazione ed evidenziare le caratteristiche e i risultati di un’attività formativa svolta in una terza classe di un istituto comprensivo della città Taranto, che si presenta come un contesto conflittuale e caratterizzato da dispersione scolastica, in cui sono state svolte pratiche di cittadinanza democratica e di educazione alla pace rivelatesi produttrici di competenze non cognitive sia per gli studenti che per i docenti. 

 

The educational challenges of the present refer to the protection of human rights, inclusion, elimination of all forms of inequality, equity of opportunity olisitic development for each subject in order to promote peaceful and democratic coexistence among peoples and cultures. In this sense, the UNESCO Report (Reimagining our Futures together: A new social Contract for 

Education) of 2021 and, in Italy, the proposed law n.2372/22 on the experimentation of noncognitive skills within formal and nonformal educational contexts represent normative references capable of promoting a new formula of social contract to accompany humanity towards forms of sustainability and peaceful coexistence through education. The noncognitive competencies that Giorgio Chiosso specifies as competencies related to a subject's character and personality can contribute to the development of all its dimensions and prove to be fundamental aids for building contexts in which to foster democratic and peaceful coexistence, since the development of such competencies is due precisely to the formation of social dispositions and common values that foster community life, training in shared responsibilities and the resilience that enables the prevention of forms of deviance and marginality (Chiosso et. al. 2021, p. 39). As well as experiential involvement in citizenship practices and peace education can prove fruitful in terms of developing such skills, especially for young people, since, it is an intangible and inner heritage it is highly educable. A certain relationship is inferred between the development of character- and personality-related skills and the ability to contribute to the building of democratic and peaceful contexts. The purpose of this study is to investigate this possible relationship and highlight the characteristics and results of a training activity carried out in a third class of a comprehensive institute in the city of Taranto, which presents itself as a conflict-ridden context characterized by dropouts, in which democratic citizenship and peace education practices were carried out that proved to be productive of noncognitive skills for both students and teachers. 


Parole chiave


Peace education; Democratic citizenship; Education; Non cognitive skills; dropout/Educazione alla pace; Cittadinanza democratica; Educazione; Competenze non cognitive; Dispersione scolastica

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E-ISSN: 2974-9050