Rinascite della modernità

La rivista, con periodicità annuale, raccoglie studi e ricerche sulla tradizione e sulla fortuna degli autori delle letterature europee della modernità (dal Trecento al Settecento). È questa una storia ‘critica’, fatta di riscoperte, riscritture, interpretazioni più o meno consapevolmente fedeli o infedeli. Alla filologia della letteratura italiana in senso stretto, che fornisce le basi scientifiche e metodologiche per ogni indagine in questo campo, si affiancano qui la critica letteraria e la storia del pensiero politico.

The Journal collects studies on the tradition and fortune of European literary authors from the fourteenth to the eighteenth century, a period whose history is in large part made up of rediscoveries, and more or less consciously faithful or unfaithful rewritings and interpretations. Philology of Italian Literature, Literary Criticism and History of Political Thought provide the scientific and methodological basis for this field of research.



Non è semplice definire i termini della Modernità, cui allude il titolo di questa pubblicazione periodica. Nelle intenzioni dei suoi promotori essa si determina in primis per contrasto e/o contrappunto con il concetto di Antichità, e segna i suoi confini tra il Medioevo (dall’Età tardoantica fino a Dante Alighieri) e la cultura contemporanea (che si può definire tale a partire dal Risorgimento italiano). Si tratta di un lungo periodo fortemente segnato dalla rivoluzione umanistica, della quale si seguono le tracce fino agli esiti più lontani e fecondi (l’Illuminismo, il Classicismo romantico, ecc.).

La prospettiva non è quella di una raccolta di studi ‘sulla Modernità’, ma ‘sulla storia della tradizione e della fortuna’ degli autori delle letterature europee di questo periodo, una storia spesso fatta di riscoperte, riletture più o meno consapevolmente fedeli o infedeli. Si tratta di un discorso che non ha attinenza soltanto con la filologia in senso stretto, che fornisce le basi scientifiche e metodologiche per ogni indagine in questo campo, ma più in generale con la storia del pensiero politico e con la critica letteraria.

Nella piena consapevolezza che in quest’ultimo decennio si sono moltiplicati gli studi sulla tradizione dei classici italiani ed europei della letteratura e del pensiero politico, grazie ai quali sono stati individuati momenti e tappe importanti della fortuna di alcuni autori moderni, la rivista intende raccogliere periodicamente, con cadenza annuale, saggi di studiosi italiani e stranieri che abbiano come obiettivo l'analisi di queste ‘rinascite’ dei Moderni, in un arco di tempo che va dal Cinquecento al primo Novecento.

Il termine ‘rinascita’ è preso in prestito dalla storiografia sul Rinascimento dell’Antichità classica, ad indicare in primo luogo le vere e proprie ‘riscoperte’ di autori e di opere, che avvengono ogni qual volta si richiami l’attenzione, con un’edizione, un commento, un saggio, una citazione – intesa in senso ampio – su di un testo poco letto, trascurato, male interpretato, censurato, ecc. In seconda istanza, ma non per questo in secondo piano, il termine può essere applicato – a nostro giudizio – a tutti quei momenti in cui, grazie ad un processo di attualizzazione o grazie al principio di matrice epicurea secondo il quale tutto ciò che è stato detto e scritto ci appartiene, autori e opere assurgono a ‘nuova vita’, diventando strumenti di lettura per la comprensione dei ‘presenti’. Fenomeno questo particolarmente interessante nell’ambito della storia del pensiero politico. Non si escludono, nel primo e nel secondo caso, i ‘tradimenti’, qualora la rilettura, esulando o eludendo i principi della ricerca della veritas, abbia prodotto fraintendimenti oggi riconoscibili. I risultati di queste indagini possono avere ricadute importanti sotto vari punti di vista, favorendo una migliore definizione della tradizione delle opere, e quindi delle vicende della loro fortuna, una più raffinata individuazione della vulgata, o delle vulgate, e quindi dei diversi contesti di ricezione, nel tempo e nello spazio, degli autori. Si tratta di ricerche in grado di incentivare, nondimeno, una ricostruzione della storia intellettuale e civile italiana, di verificare l’evoluzione di concetti e categorie politiche nel tempo, e infine di fornire una chiara rappresentazione della memoria letteraria e politica di intellettuali a noi più vicini, e quindi della tradizione culturale e civile europea tra Sette e Novecento. 

Una sezione particolare della rivista, dedicata alle recensioni di saggi e/o edizioni che riportano oggi,all’attenzione del pubblico, testi o autori ‘sfortunati’, avrà lo scopo di mettere in luce quelle che possono essere considerate le ‘rinascite in corso’.

Rinascite della modernità è una rivista scientifica peer-reviewed, a vocazione interdisciplinare (concepita a partire dalle interferenze tra settori di ricerca specifici: Filologia della letteratura italiana, Storia delle dottrine politiche, Letteratura italiana), che si ispira al Codice etico delle pubblicazioni elaborato dal COPE (Commitee on Publication Ethics).

Le proposte sono sottoposte a procedura di revisione tra pari mediante procedimento cosiddetto ‘a doppio cieco’, nonché al parere del Comitato scientifico.

La rivista ospita contributi in italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco. Gli articoli accolti nella rivista dovranno soddisfare i criteri di originalità, correttezza metodologica sia nella pratica della ricerca, sia nella presentazione degli esiti, nonché coerenza linguistica: sarà inoltre oggetto di valutazione il possibile impatto dei risultati nel contesto nazionale e internazionale degli studi dei settori disciplinari.


«Rinascite della modernità» is a full open-access interdisciplinary Journal (Italian Philology, Italian Literature, History of Political Doctrines), published annually with a double-blind peer review policy, that follows the guidelines developed by the Committee of Publication Ethics (COPE).

What does 'Renaissance of Modernity' mean? For the founders of this journal, Modernity is the period between the Middle Ages (from Late Antiquity up to Dante Alighieri) and Contemporary Culture (which can be defined as starting from the Italian Risorgimento). It is a long period, which has been strongly influenced by the Humanistic revolution and its epigones (Renaissance, Enlightenment, etc...).

The term Renaissance, borrowed from critical literature dealing with the rediscovery of the Classical world, refers first to the rediscoveries of authors and works of this period that were previously unpublished or unknown, misinterpreted or censured. But the term Renaissance can also designate a particular moment in the history of a work, that involves new interpretations, new readings, and/or the reuse in the contemporary context of subjects and ideas drawn from 'Modernity' and often involving a modification of the original sense: in the field of the political disciplines in particular, investigation of the fortune of the Moderns in the 19th and 20th centuries is an important means to understanding the history of political thought.

So, the aim of this academic journal is not to collect essays 'on Modernity' but 'on the history of the tradition and fortune' of the authors of European literatures of this period, a history consisting in large part of rediscoveries, and more or less consciously faithful or unfaithful rewritings and interpretations.

A special section of the Journal publishes book reviews and bibliographies, some of which deal with recent new edition of works less known or unknown by scholars.

The Journal welcomes essays in Italian, English, French, Spanish and German. The papers submitted must follow the criteria of originality, methodological correctness both with regard to research procedure and to the presentation of results, and linguistic consistency: the possible impact of the results in the national and international context of studies in the disciplinary sectors will also be evaluated.

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